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AugustaLucilla.
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Certamente si tratta di un libro molto particolare, soprattutto per sua struttura: il libro è in realtà completamente destrutturato.
Di che cosa parla "Perfino Catone scriveva ricette"? In realtà altro non è che l'insieme di tutta una serie di "frammenti di vita antica", come li ha definiti l'autrice, cioè "brevi storie, episodi più o meno stravaganti" e "racconti mitici" relativi al mondo antico, greco e romano. Apparsi sulla rubrica settimanale Vanitas del Corriere della Sera, affrontano, in effetti, temi della società umana, come la vita o l'amore, le pratiche alimentari - da qui il titolo, relativo ad un "cheese-cake", la cui ricetta ci viene consigliata proprio da Catone (il Censore, n.d.r.) - passando in rassegna avventure e sventure di personaggi storici o mitici. Non mancano, ovviamente, riferimenti al mondo giuridico, campo in cui Cantarella è insuperabile.
L'autrice, ancora una volta, non fa tesoro della sua immensa conoscenza del mondo antico e ci accompagna in questo saggio (che lei stessa definisce un "libro lego"), dal quale trapela senza dubbio la passione per questa materia e l'empatia verso il lettore, cercando di illuminarlo su fatti probabilmente sconosciuti ai più, rimanendo sempre pienamente professionale.
Unica nota stonata, a mio avviso, è l'impianto stesso del libro il quale, incuriosisce certamente il lettore ma, forse, lo lascia un poco "a metà", gli permette di prendere una infarinatura ma rimane, comunque, senza un nulla di fatto.
Il resto della bibliografia di Eva Cantarella, in compenso, è un'apoteosi di informazioni preziose e fruibili a tutti, ed è vivamente consigliata.
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